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Matteo Marchetti on behalf of Key to Trading
Analisi, Pensieri e Approfondimenti | Aprile 18, 2025

Q1 2025 – Analisi Approfondita degli Utili: Dieci Segnali per il Mercato Azionario USA

Introduzione: Navigare tra le incertezze con gli utili come bussola

Il primo trimestre del 2025 rappresenta un momento cruciale per gli investitori azionari. Con le tensioni geopolitiche nuovamente in aumento dopo il ritorno di Trump alla Casa Bianca e con la Fed che mantiene una posizione prudente e “higher for longer”, la volatilità sui mercati sta crescendo. Eppure, tra il rumore politico e le incertezze macroeconomiche, i fondamentali restano la nostra ancora più solida.

Per capire dove potrebbero andare i mercati azionari statunitensi, analizziamo gli utili del Q1 di nove grandi aziende appartenenti a settori chiave: finanza, sanità, tecnologia, media e trasporti. Non sono solo colossi per capitalizzazione, ma veri e propri pilastri strutturali dell’economia globale, che rivelano il comportamento reale di capitali, consumatori e strategie aziendali.

La domanda centrale è questa: gli utili e le guidance stanno segnalando una rotazione, un deterioramento o una resilienza nel quadro del mercato USA?

I. Finanza: Mani esperte al timone del capitale

Goldman Sachs (GS)

EPS Q1: $14,12 | Ricavi: $15,06 miliardi | ROE: 16,9%
Outlook: Focus sull’intermediazione di rischio, attività record nel financing

Goldman ha mostrato un’accelerazione nella sua forza storica. La divisione Global Banking & Markets ha rappresentato oltre il 70% dei ricavi, con risultati record nel trading su azioni e nel financing, soprattutto nel credito strutturato e nei derivati. Asset & Wealth Management ha registrato flussi netti positivi (+24 miliardi di dollari di AUS), ma ha sofferto a livello di margini a causa di svalutazioni su investimenti alternativi.

Segnale di mercato: il capitale istituzionale sta tornando al rischio, favorendo equity cicliche e credito alternativo. Il vecchio modello della banca d’investimento è più vivo che mai — e prospera nella volatilità.

Citigroup (C)

EPS: $1,96 | Ricavi: $21,6 miliardi | Utile netto: $4,1 miliardi
Outlook: Crescita diffusa, fase di ristrutturazione quasi completata

Citi ha mostrato forza in tutte le divisioni: Mercati +12%, Wealth +24%, commissioni M&A +84%. Le spese sono scese del 5% su base annua. CET1 al 13,4%. Questo trimestre rappresenta un punto di svolta: la banca torna in fase di crescita, in particolare nei pagamenti internazionali e nei settori con forte esposizione a FX.

Segnale di mercato: la presenza globale di Citi e la crescita costante dei ricavi indicano solidità nei flussi cross-border e nella qualità del credito. Positivo per le large cap esportatrici e l’esposizione ai mercati emergenti.

Bank of America (BAC)

EPS: $0,90 | Ricavi: $27,4 miliardi | Ricavi da trading: +17%
Outlook: NII stabile, sofferenze su carte di credito in lieve aumento, quote di mercato in crescita

Le metriche creditizie mostrano stress contenuto (sofferenze su carte sopra il 4%), ma i consumi continuano a crescere e il trading su azioni ha sovraperformato. La banca prevede un NII piatto, ma resta positiva su trading e ritorni di capitale.

Segnale di mercato: i consumatori USA non sono in crisi, ma i modelli di spesa si stanno normalizzando. Il mercato nel suo complesso può reggere, ma si prevedono rotazioni settoriali lontano dai consumi più esposti alla leva.

U.S. Bancorp (USB)

EPS: $1,03 | ROA: 1,04% | ROTE: 17,5%
Outlook: Costi stabili, forte crescita dei ricavi da commissioni, approccio prudente al credito

Sotto la nuova leadership, USB sta eseguendo bene. La leva operativa è stata positiva per il terzo trimestre consecutivo. Ricavi non da interessi in crescita del 5% (pagamenti e gestione patrimoniale in aumento), prestiti +2,1%, margine d’interesse al 2,72%.

Segnale di mercato: le banche regionali stanno gestendo bene costi e rischi, suggerendo che il rischio sistemico nel settore bancario resta contenuto. Positivo per ETF bancari regionali e titoli sensibili al credito.

II. Sanità: Pressione sui margini, ma crescita strutturale

Johnson & Johnson (JNJ)

EPS (Adj.): $2,77 | Ricavi: $21,89 miliardi | FCF: $3,4 miliardi
Outlook: Ricavi 2025 rivisti al rialzo ($91,6–92,4B), EPS $10,50–10,70

La pipeline oncologica guida la crescita: DARZALEX, CARVYKTI e SPRAVATO crescono tra il 20% e oltre il 100% su base annua. Calo per STELARA e INVEGA a causa dell’ingresso di biosimilari. MedTech in ripresa (+4,1%), trainato da dispositivi cardiovascolari. L’acquisizione di Intra-Cellular Therapies da $14 miliardi rafforza l’esposizione al sistema nervoso centrale.

Segnale di mercato: il settore healthcare si muove verso una crescita guidata dalla medicina di precisione. JNJ rafforza il caso difensivo per i titoli healthcare in contesti di rotazione.

UnitedHealth Group (UNH)

EPS: $7,20 | Ricavi: $109,6 miliardi | ROE: 26,8%
Outlook (rivisto): EPS 2025 a $26,00–26,50 (tagliato)

Il trimestre ha deluso le aspettative interne a causa di costi imprevisti in Medicare Advantage e cambi di mix in Optum. Tuttavia, i ricavi sono cresciuti di $9,8 miliardi YoY e la membership commerciale autofinanziata è aumentata di 700.000 unità. Il cost ratio operativo è migliorato al 12,4%.

Segnale di mercato: anche con la revisione al ribasso della guidance, i fondamentali restano solidi. La pressione sui margini è transitoria, non strutturale. Il settore resta un porto sicuro.

III. Tecnologia & semiconduttori: Leadership e fragilità

ASML

EPS: €6,00 | Ricavi: €7,7 miliardi | Margine lordo: 54,0%
Outlook: Ricavi 2025 tra €30–35 miliardi; GM 51–53%; ricavi Q2: €7,2–7,7 miliardi

I ricavi sono calati sequenzialmente a causa della volatilità negli ordini, ma i margini si sono ampliati grazie a una composizione favorevole di sistemi EUV. Gli ordini sono scesi bruscamente a €3,9 miliardi da €7,1 miliardi nel Q4. L’azienda riconosce i rischi daziari, ma si mostra ottimista sulla domanda legata all’AI.

Segnale di mercato: i rinvii di capex nei semiconduttori sono reali, ma l’AI sostiene ancora la domanda a lungo termine. Positivo per i titoli infrastrutturali legati all’intelligenza artificiale.

TSMC

EPS: $2,12 | Ricavi: $25,53 miliardi | Margine lordo: 58,8%
Outlook: Ricavi Q2 guidati a $28,4–29,2 miliardi; GM 57–59%; dazi menzionati come rischio

I nodi a 3nm e 5nm rappresentano ora il 58% dei ricavi, grazie alla domanda per AI e HPC. Nonostante la debolezza stagionale sugli smartphone, la guidance è superiore alle attese. La direzione ha confermato nessuna cancellazione ordini legata ai dazi USA, ma ha avvertito su possibili rischi futuri.

Segnale di mercato: i semiconduttori restano in espansione, ma i dazi potrebbero impattare i margini nel secondo semestre. Attenzione alla volatilità per i titoli legati a catene di fornitura USA–Taiwan.

IV. Consumi & Media: Crescita con opzioni nascoste

Netflix (NFLX)

EPS: $6,61 | Ricavi: $10,54 miliardi | FCF: $2,66 miliardi
Outlook: Ricavi FY $43,5–44,5 miliardi; margine operativo 29%; EPS Q2: $7,03

Ricavi in crescita del 13% YoY, margine operativo salito al 32%. Il miglioramento dell’ARPU è stato trainato da pricing e pubblicità, con contenuti globali forti (Taylor/Serrano, RAW, Adolescence). Guidance confermata, con possibilità di upside da un dollaro più debole.

Segnale di mercato: Netflix sta diventando una macchina da cassa. Margini in espansione e modelli ibridi ad/subs rendono il titolo interessante anche per portafogli orientati al reddito.

Conclusione: Un trimestre resiliente, ma nubi politiche all’orizzonte

Dai desk finanziari alle fonderie di semiconduttori, fino ai contenuti streaming, il Q1 2025 si chiude con un quadro di resilienza operativa nonostante il rumore macro. La disciplina sui margini, la riallocazione strategica e la generazione di cassa hanno assorbito bene le incertezze su tassi e geopolitica.

Ma c’è un avvertimento importante: i dazi annunciati dagli USA nel 2025 non si riflettono ancora negli utili.

Molte aziende li hanno menzionati, ma nessuna ha riportato impatti diretti su guidance, margini o ordini. Le ragioni sono chiare: i dazi, pur annunciati, non sono ancora entrati in vigore pienamente e mancano ancora dettagli su applicazione e tempistiche.

In breve: l’impatto dei dazi non è una storia da Q1, ma da secondo semestre 2025.

Per ora, il mercato ha una finestra di respiro. Ma non bisogna confondere silenzio con sicurezza. Il vero stress test arriverà quando i dazi passeranno dai comunicati stampa ai bilanci.

Per il mercato azionario USA:

• Il Q1 conferma basi solide per gli utili
• I dazi avranno effetto ritardato, ma potenzialmente significativo
• Rotazione verso qualità, difensivi e titoli a elevata generazione di cassa già in corso
• Q2 e Q3 saranno fondamentali per cogliere i primi segnali reali d’impatto

Infine, per quanto riguarda l’indice S&P 500, al momento (con il 12% delle società che ha già pubblicato i risultati), il 71% ha riportato un EPS superiore alle attese e il 61% un fatturato superiore. Il P/E forward a 12 mesi dell’indice è 19,0 — inferiore alla media a 5 anni (19,9), ma sopra la media a 10 anni (18,3).

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